Nella lunga intervista a “I signori del calcio“, rubrica di Sky Sport, il presidente del Toro, Urbano Cairo, tocca più punti della sua vita decennale alla presidenza del club granata, facendo il punto non solo, o non tanto, su quello che è stato fatto, ma su quello che si farà. Tanti i punti toccati, tra i quali anche il rapporto con Berlusconi (“poco confronto calcistico, da quando sono al Toro“), al Filadelfia, alla sua possibile permanenza alla guida della società.

 

Prima di tutto, il rapporto con Ventura: “E’ sicuramente il mio allenatore più longevo, siamo alla quinta stagione. Abbiamo fatto quattro anni insieme, molto positivi. Credo che il Toro sia la squadra che lui ha allenato più a lungo, a Torino ha trovato una sua maturazione importante. Siamo stati ad oggi la squadra in cui ha fatto sicuramente meglio, raggiungendo l’Europa League ed ottenendo il settimo posto in campionato. Se Ventura ha fatto bene al Toro, certamente anche il Toro ha fatto bene a Ventura supportandolo in maniera notevolissima, nei momenti belli ma anche nei momenti in cui c’era qualche difficoltà“.

 

Per il Fila credo che la posa della prima pietra sia imminente” ha dichiarato l’imprenditore alessandrino. “Anzi, se non ci fosse stato il ricorso, ma ognuno ha il diritto di poterlo fare, ci mancherebbe, forse sarebbero già cominciati i lavori. Sarebbe bello poterlo inaugurare il 3 dicembre del 2016, in occasione del centodecennale della nascita del Toro e del novantennale di quella proprio dello stadio, dove potrà allenarsi la prima squadra e dove potranno giocare quelle del settore giovanile. La rinascita è ormai avviata, ma tanto si può ancora fare per crescere“.

 

E proprio su questo punto si sofferma molto il presidente granata: “Non amo fare proclami, dire cose che poi magari non riesco a mantenere. Il calcio è cambiato molto, da quando i diritti televisivi sono entrati in gioco, molti valori in campo sono cambiati. Ma noi stiamo lavorando per avere una squadra solida, con capacità di ribaltare il risultato, di avere tanta grinta. E vincere un trofeo, come per esempio la Coppa Italia, sarebbe il coronamento di un percorso che abbiamo intrapreso da diversi anni e che ha dato un frutto speciale”.

 

E tra i vari estratti, si parla anche dei suoi piani di permanenza al Toro: “Dieci anni sono stati tanti, un bel periodo, intenso. Sarebbe bello farne almeno altri cinque, quando magari ci rivedremo per capire cosa abbiamo fatto e cosa, nel caso, si potrà ancora fare. Sono molto felice di essere al Toro, ci stiamo divertendo, i risultati soprattutto di recente sono molto buoni. Mi auguro di poter rimanere qui per un periodo molto lungo“.

 


La rassegna stampa del 13 settembre 2015

Verona-Torino / “Bentegodi”, prepartita